Web designer project manager
Il mio primo approccio all'Informatica non è certo stato per vocazione, quanto più per curiosità... Reduce da un diploma universitario in Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico che non aveva soddisfatto le mie aspettative, ho deciso di proseguire gli studi tornando alla vecchia passione liceale per i numeri, le formule e il problem solving. Ai miei occhi l'informatica è sempre stata la parte divertente della matematica: avrei potuto applicare la matematica alla risoluzione dei problemi reali di tutti i giorni, nel lavoro e nella vita delle persone. Senza contare che il boom di internet stava iniziando proprio in quegli anni e la parola “Informatica” era decisamente di moda.
I primi giorni mi sentivo letteralmente un pesce fuor d'acqua. Abituata a maneggiare penne e provette, ero circondata da compagni di corso che conoscevano tutti i videogiochi prodotti negli ultimi 20 anni, parlavano di nuovi hardware come fossero annate di buon vino e avevano rigorosamente un pinguino come portachiavi dell'auto. Oggi li definirei nerd, ma allora erano più o meno alieni con cui cercavo di integrarmi.
A dispetto dei miei timori, è stato molto più facile di quanto pensassi! Da una parte i nuovi corsi di studio mi hanno introdotta nel mondo dei bit un passo alla volta, senza dare nulla per scontato, e dall'altra parte la possibilità di lavorare in team ai progetti d'esame ha ridotto a zero qualsiasi barriera. Ripensandoci, oggi mi rendo conto che è stato proprio durante il corso di laurea in Informatica all'Univerdità di Ferrara che ho iniziato a seguire la mia strada dai mattoni gialli, grazie a tre elementi fondamentali: la grafica, il lavoro di squadra e alcune persone davvero speciali che amano l'insegnamento e il loro lavoro, e credono nel futuro e nelle capacità delle nuove generazioni.
La grafica è stata la chiave di volta della mia vita professionale: dopo un piccolo assaggio di tecniche multimediali e una tesi sperimentale in grafica computerizzata applicata alla ricostruzione di immagini in ambito medicale, ho capito di aver trovato la "mia Informatica", fatta non solo di numeri e funzioni, ma di dettagli, armonia, precisione.
Dopo la laurea ho deciso di approfondire questi temi al di fuori dell'università e ho seguito un ulteriore corso di 6 mesi per la progettazione di prodotti multimediali e la creazione di impresa, che mi ha portato nel 2005 ad aprire Illogika, una piccola società con altri due ragazzi. Per due anni abbiamo cercato di trovare la nostra nicchia nel mercato delle nuove tecnologie, ma, forse per l'inesperienza o forse per la mancanza di motivazioni condivise, le nostre strade si sono separate. In quel difficile momento ho scoperto una forza e una grinta che non credevo di possedere: mai per un minuto ho pensato di lasciare che Illogika morisse in questo modo e i miei sogni con lei. A novembre 2007 ho chiuso la società, e all'inizio di febbraio del 2008 avevo già registrato una nuova partita iva, mantenendo lo stesso nome e lo stesso logo. Illogika era... è il mio sogno, la mia strada, le mie aspirazioni, la mia forza. Non tanto per l'attività che rappresenta, ma perchè racchiude in sè la mia idea di indipendenza, di sfida continua, di voglia di mettermi in gioco.
Prima di arrivare ad oggi manca ancora un tassello molto importante nella mia storia: il ritorno all'università, da un punto di vista decisamente diverso. Ho avuto infatti la splendida occasione di insegnare per alcuni anni nelle stesse aule di informatica che avevo frequentato da studentessa, prima come titolare del corso di Linguaggi 2 e poi come assistente del professore di Tecniche Multimediali. Ecco altri due mattoncini gialli sulla mia strada: la nascita della nuova passione per l'insegnamento e l'inizio della mia lunga e meravigliosa collaborazione lavorativa con RedTurtle di Ferrara, di cui il docente di Tecniche Multimediali è titolare.
Oggi sono ancora Illogika, ma sono anche RedTurtle, perchè amo il mio lavoro e le persone che lo rendono possibile. Mi sento allo stesso tempo indipendente e parte della squadra di Tartarughe con cui collaboro: voglio continuare a crescere per far crescere anche loro.
La mia passione per la grafica è passata dalla cura maniacale del dettaglio (ancora al varco e pronta a riproporsi in ogni occasione) alla progettazione di interfacce pensate per le persone, o user experience. Usabilità, accessibilità, adattività delle applicazioni sono le vere sfide per chi lavora sul web oggi. Contemporaneamente, mi interesso di project management e metodologie agili, cerco di aggiornarmi seguendo eventi e conferenze sia in Italia che all'estero, perchè il bello del mondo dell'Informatica è che è in costante, continua ed esponenziale evoluzione. L'università riesce a toccare solo la punta dell'iceberg, poi sta a noi immergerci e scoprire cosa portare ogni giorno in superficie.
Finisce qui? Spero di no, perchè non ho nessuna intenzione di fermarmi. Da alcuni mesi ho iniziato una nuova avventura dal nome improbabile “GialloCobalto”: insieme ad un informatico che si definisce "psicologo", vorrei portare nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione le pratiche e le esperienze delle metodologie Agile e Lean attraverso una serie di laboratori formativi. Citando proprio Max, il mio collega/psicologo, l'Informatica oggi "è sempre più capire come funzionano le persone e sempre meno programmare macchine".
Irene Capatti