Borsista
Quando mi chiedono perché ho scelto di iscrivermi a matematica la mia risposta è sempre la stessa: ho sempre desiderato insegnarla. Ricordo ancora quando alle scuole elementari svolgevo i problemi per casa immaginando di spiegarli ad una classe.
Uscita dalla scuola media, le idee però non erano ancora così chiare e l’unica cosa certa era che mi piaceva insegnare… allora decisi di iscrivermi al liceo socio-psico-pedagogico.
Presi consapevolezza che era la matematica la materia che volevo insegnare in quarta superiore, quando una supplente, fresca di laurea, mi disse: “Beh perché non ti iscrivi a Matematica se ti piace così tanto? A Ferrara si sta bene…”.
Ed ecco fatto! I primi anni ho faticato, la mole di studio era triplicata e i corsi erano molto intensi. Ma bisognava solo prendere il ritmo giusto.
Superata la triennale, decisi di continuare con la specialistica e scelsi l’indirizzo didattico. L’argomento della tesi riguardava gli insegnamenti matematici nell’istruzione tecnica e questo tipo di ricerca mi permise di approcciarmi ad aspetti che ancora non avevo considerato. A pochi mesi di distanza dalla laurea vinsi una borsa di studio promossa dalla Regione Veneto e coordinata dalla Fondazione Scuola di San Giorgio di Venezia nell’ambito delle ‘Celebrazioni per il terzo centenario della nascita di Giordano Riccati’, conclusasi con un convegno che si tenne a Venezia. Che emozione! Ma ancor di più quando furono pubblicati gli atti e tra gli autori compariva anche il mio nome.
Il mio studio nell’ambito della storia degli insegnamenti matematici continuò negli anni successivi e così ebbi modo di presentare le mie ricerche al Convegno della Società Italiana di Storia della Matematica (SISM), di cui oggi sono socia, che si tenne a Brescia nel 2011. A questo ne seguirono altri.
Una nuova occasione per continuare il mio percorso di studio fu l’assegno di ricerca presso il Dipartimento di matematica dell’Università degli Studi di Ferrara per la realizzazione del progetto intitolato “Insegnamenti matematici e istruzione tecnica nell’Italia unita e nel processo di unificazione nel Lombardo-Veneto e nelle Legazioni di Ferrara, Bologna e Ravenna”. Lo studio ha comportato l’analisi delle prime iniziative che favorirono l’apertura di scuole tecnico-professionali, nonché l’opera delle diverse personalità che contribuirono alla diffusione e allo sviluppo dell’istruzione tecnica. Questa occasione mi ha anche permesso di collaborare al corso di Storia degli insegnamenti matematici tenuto dal prof. Pepe per la laurea magistrale in matematica.
Ho avuto modo, inoltre, nell’ambito del Piano delle Lauree scientifiche di coordinare e allestire mostre per diverse scuole e quindi di avere la possibilità di interagire con insegnanti e studenti delle scuole superiori.
Attualmente sto svolgendo un programma di ricerca, finanziato dalla Fondazione Burzio di Torino, sugli insegnamenti matematici nelle scuole militari. Sulla scorta dello studio comparativo da me svolto in due precedenti pubblicazioni a carattere generale, nelle quali ho cercato di analizzare l’importanza rivestita dagli insegnamenti matematici nelle scuole tecnico-scientifiche nate negli Stati preunitari, l’intento della ricerca è quello di approfondire il ruolo che tali insegnamenti ebbero negli istituti militari nella prima metà dell’Ottocento; in essi la matematica rivestiva un ruolo paragonabile a quello svolto dall’insegnamento del greco e del latino nelle scuole classiche.
Elisa Patergnani