Docente - (Fornasiero)
Sono Fornasiero Marianna, docente di matematica presso IT “V. Bachelet” di Ferrara.
Dopo la scuola superiore ho scelto il Corso di Studi in matematica poiché, fin da piccola, mi ha sempre appassionato la materia. Devo dire che non riesco ad immaginare un corso di laurea che “possa aprire la mente” di più di quello in Matematica!
Ho frequentato tale corso presso l’Università di Ferrara e mi sono appassionata molto all’algebra e alla geometria algebrica, così poi ho continuato con un’attività di ricerca in questo ambito presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova, sotto la guida del prof. Bruno Chiarellotto, conseguendo il dottorato di ricerca nel 2004.
Ho successivamente proseguito con la ricerca traendone molte soddisfazioni ed avendo anche l’opportunità di andare per alcuni periodi all’estero a studiare: sono venuta a contatto con realtà differenti da quella italiana, ho avuto l’occasione di conoscere ottimi professori e ricercatori di varie nazionalità, di partecipare a molte conferenze e corsi, di affinare, perché no, il mio pessimo inglese e di conoscere stili di vita differenti dai miei.
Dopo aver conseguito a Ferrara l’abilitazione all’insegnamento in Matematica, Fisica ed Informatica, nel 2007 ho ottenuto un posto di ruolo nella scuola secondaria superiore come docente di Matematica Applicata e da allora mi sono dedicata in pieno all’attività di insegnamento.
Spesso per me l’aspetto più difficile è riuscire a trasmettere la mia passione per la matematica anche ai miei alunni, spesso disinteressati o demoralizzati di fronte agli ostacoli che può presentare la materia in sé: devo dire che l’aspetto motivazionale gioca un ruolo fondamentale nell’apprendimento della matematica, come sto sperimentando in prima persona nelle mie classi.
Recentemente mi sto occupando di alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), con attenzione verso le problematiche inerenti la discalculia evolutiva, in qualità di referente dell’Istituto: per tali alunni le difficoltà sono ancora più grandi, poiché oltre a problemi di tipo attenzionale e cognitivo, entra in gioco fortemente anche la componente emotiva e motivazionale. A tal riguardo, oltre a tenermi continuamente aggiornata, ho recentemente svolto corsi di formazione e Laboratori di didattica della matematica per alunni con DSA rivolti ad altri docenti di scuola superiore della provincia.
La più grande soddisfazione per un insegnante è, a mio parere, sentir dire dagli alunni frasi come “pensavo di non riuscire a risolvere l’esercizio ma ce l’ho fatta”, “finalmente ho capito!”, “la matematica non è poi così male…”, “forse un po’ di cervello ce l’ho anche io…” …
Ma spesso si sente dire “la matematica non fa per me… ”, “ma a cosa mi serve la matematica!”, “non ci capisco nulla”, “non ce la posso fare…”: di fronte ad affermazioni del genere un insegnante non può fare altro, secondo me, che cercare di abbattere questa “impotenza appresa” dell’alunno di fronte alla materia, di recuperare le sue “forze perdute” cercando di alzarne l’autostima, anche inventando nuove strategie o sperimentando nuove metodologie.
Ho seguito e sto seguendo tuttora diversi corsi di aggiornamento, sia su argomenti strettamente connessi alla mia materia, sia su tematiche più ampie come quella dell’integrazione-inclusione. Il lavoro di un docente di scuola superiore è per questo sempre molto stimolante, perché ci si confronta continuamente con classi nuove, con diverse problematiche sia cognitive e di apprendimento sia connesse ad aspetti relazionali/motivazionali, per cui, anche se la materia oggetto d’insegnamento è sempre la stessa, le metodologie, le strategie cambiano continuamente a seconda degli alunni e dei gruppi classe che si hanno di fronte.
Marianna Fornasiero